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RECENSIONE DEL LIBRO GIMPEL L’IDIOTAdi ISAAC B. SINGER

ISAAC B. SINGER nacque in Polonia, a Leoncin, un paese vicino a Varsavia, il 21Novembre 1902 e morì a Miami (USA) il 24 luglio 1991.

Ho da poco concluso la lettura del libro “Gimpel l’idiota”, una raccolta di racconti di I.B. Singer, edito da Euroclub Italia S.p.A. nel luglio del 1980.

Mi ero accostato con un po’ di diffidenza a questo autore che non conoscevo e che, con uno stile semplice, diretto e privo di orpelli mi ha catapultato in un mondo realistico e fiabesco ad un tempo. I racconti sono ambientati nella patria d’origine dello scrittore, la Polonia, perlopiù in piccoli paesi rurali, e hanno come protagonisti persone comuni, contadini, fornai, macellai, ciabattini, in gran parte accomunati da una profonda insoddisfazione, da un mal di vivere che li porta a cercare la felicità dove non possono trovarla, come Gimpel l’idiota, che la vuol trovare in una sgualdrina che lo tradisce spudoratamente ma dalla quale non riesce a staccarsi, arrivando ad idealizzarla dopo morta; o come Risha, la donna protagonista del racconto “Il sangue”, che crede di poter placare la sua smania con la lussuria sfrenata e con l’eccitazione parossistica che le provocano l’uccisione di animali e la vista del sangue; oppure come Leibel, protagonista del racconto “Sotto il coltello”, che, avendo perduto tutto dopo essere stato abbandonato dalla donna amata, sopravvive sostenuto solo dal desiderio di vendicarsi, uccidendola.

Gli uomini, le donne e le loro pene, però, non sono i soli protagonisti dei racconti di Singer. Con loro, infatti, convivono demoni tentatori, lupi mannari, streghe, fantasmi; tutti incarnazioni del Male, tutti testimoni che il Male esiste e che, quindi, anche il Bene esiste e, di conseguenza, anche Dio esiste. Questa la profonda religiosità che traspare dai racconti di Singer, permeati di ebraismo in ogni pagina. È questo, secondo me, il limite che ha impedito a questo scrittore di ottenere una grande popolarità, perché è assai difficile, se non addirittura impossibile, per un non ebreo comprendere l’intrinseco significato di termini quali Talmud, Yeshivà Mezuzà, Chanukkà,Purim,Gemarà e tanti altri. È difficile, in definitiva, comprendere l’intrinseco significato dell’essere ebreo, cioè dello stile di vita, della cultura, della tradizione e della religione del popolo ebraico. Né questo limite, né quello di scrivere le sue opere originali in yddish, antica lingua ebraica, hanno però impedito che venisse assegnato a Singer il premio Nobel per la letteratura nell’anno 1978, a comprova del fatto che valore e popolarità non sempre sono direttamente proporzionali.

Michele Zoppardo


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