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TEMI DI ATTUALITÀ NEI MIEI ROMANZI

Aggiornamento: 6 nov 2021

I miei romanzi sono ambientati negli anni ’70. Un lettore attento, però, può notare che vengono trattati, sia pure sullo sfondo, temi di viva attualità.

Nel romanzo ELISA MAIORANO, ad esempio, sono due gli argomenti di drammatica attualità riscontrabili nella cronaca nera dei nostri giorni. Il primo tema riguarda il femminicidio come estrema conseguenza di un amore malato, capace non solo di distruggere l’oggetto di questo falso amore ma anche di nuocere ad altri e, addirittura, di autodistruggersi.

Il brano che segue è tratto dal capitolo XXV del romanzo Elisa Maiorano.

“Andarono avanti così per un mese, all’incirca. Presto, però, Elisa si accorse che quel ragazzo l’amava di un amore malato. La voleva venire a trovare sempre, le telefonava a ogni ora del giorno e della notte. Cominciò a telefonarle anche a scuola, insistendo perché gliela passassero, pure se ci arrisponnevano che era impegnata a fare lezione, tanto che l’addetta di segreteria se ne lamentò col preside, il quale redarguì aspramente Elisa. Diventò geloso pazzo. Prese a farle scenate, ogni volta più violente, che la spaventavano. Non voleva nemmeno che s’intrattenesse a parlare con qualche collega. Era geloso anche di Angelo. Arrivò al punto di trattenersi per ore sotto casa di Elisa quando sapeva che c’era lui e pretendeva che non si facesse più toccare dal marito. Elisa cominciò ad avere paura che quella relazione potesse compromettere il suo matrimonio, cosa che non voleva, perché, come le spiegai, amava il marito e se aveva acconsentito a quel rapporto, era stato per quell’inestinguibile bisogno di avere costantemente accanto qualcuno che la amasse.»”


Il secondo tema tratta il buonismo ipocrita della società dei nostri giorni (ivi compreso il sistema giudiziario e l’apparato mediatico) che spesso sa compatire e persino giustificare gli autori di odiosi atti criminali mentre non ha pietà per le loro vittime che rimangono segnate, nel fisico e, ancor più perché a vita, nella psiche.

Segue un brano tratto dal capitolo XXXII del romanzo Elisa Maiorano

«Sentite, prima di fare la morale, le cose bisogna saperle per bene. Un anno fa, all’incirca, abbiamo subìto un altro furto. Il danno materiale è stato scarso ma quello psicologico di mia moglie fu grave. E’ ancora in cura da un neurologo picchì ristò assai impressionata. Da allora, avi paura di tutti cosi. Quannu scura, si scanta a entrare nelle stanze, picchì pensa ca ci può trovare qualcuno. La notte non arrinesce a dormire e, si s’appinnica, sata all’aria a ogni minimo rumore. Staiu spinnennu un sacco di soldi per farla curare, oltre alle sofferenze ca sta passannu sta povera donna, e tuttu stu dannu a noi chi ce lo ripaga? Nessuno, cari signori! E poi mi venite a dire ca non dovevo sparare!»

«Ma perché non ha denunciato il tentativo di furto?» chiese Sanfilippo.

«Ma quali denunzia! L’altra volta, la feci la denunzia. Passai la matinata in questura, prima ca me la pigliassero. Il brigadiere ca m’arriciviu fu sgarbatu e mi taliava come a dire: “Ma proprio a mia avia a veniri a rumpiri i cabbasisi cu sta denunzia?” E poi, chi ne ha saputo più niente? Il latro è stato attrovato? Un oggetto, e dico uno, di quelli che mi hanno arrubato, è stato arritrovato? Ma quannu mai, tuttu tempu persu!


L’ARTICOLO PROSEGUE NEL POST TEMI DI ATTUALITA’ NEI MIEI ROMANZI 2.


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